Gennaio 1, 2019 @ 5:15 pm
Sala Baldini - il TempiettoPiazza di Campitelli, 00186 Roma RM
1. Stubborn Paola Massero - Gerardo Iacoucci 03:30
2. Venice Paola Massero - Gerardo Iacoucci 03:43
3. Wind and Fog Paola Massero - Giampaolo Ascolese 03:08
4. Energy Paola Massero - Gerardo Iacoucci 04:01
5. Liberté Paola Massero - Giampaolo Ascolese 02:42
6. Caribentropy Paola Massero - Gerardo Iacoucci 02:54
(dedicato a Pacho Flores & Jesùs ‘Pinguino’ Gonzàlez)
7. Dreams and Smiles Paola Massero - Gerardo Iacoucci 04:59
8. Starry Night Paola Massero - Gerardo Iacoucci 02:28
9. Women’s March Paola Massero - Gerardo Iacoucci 03:27
Total time: 31:12
Edizioni musicali: Alfa Music Studio (SIAE)
Il nuovo album di
Gerardo Iacoucci | Paola Massero
C&P 2024 AlfaMusic
All Rights reserved
Distribuzione: Egea distribution - Believe digital
Paola Massero Voce
Gerardo Iacoucci Pianoforte e arrangiamenti
Stefano Cantarano Contrabbasso
Giampaolo Ascolese Batteria
Demi Laino Primo violino
Simona Foglietta Secondo violino
Amedeo D’Onofri Terzo violino
Silvia Dello Russo Viola
Donato Cedrone Violoncello
Note di copertina
L’album che segna una nuova tappa della lunga ed intensa collaborazione fra il pianista-compositore-arrangiatore Gerardo Iacoucci e la cantante-autrice-interprete Paola Massero si intitola “Stubborn” (testardo). È il nome del brano-manifesto che lo apre, in un “autoironico riferimento – afferma la vocalist – alla caparbietà che caratterizza Gerardo e me”.
Nel CD sono impaginati nove brani originali, di cui sette a firma di Iacoucci e due di Giampaolo Ascolese che, oltre a raffinato ed incisivo batterista-percussionista, si conferma dotato compositore. Tutti arrangiati dal pianista, i pezzi sono “parolati” da Paola Massero con sette testi in inglese ed uno in francese (“Energy” è, invece, strumentale e la voce vi si dispiega in uno scat sillabico declinato con varie strategie). L’apporto della Massero è fondamentale perché la parola riveste una notevole ‘centralità’ in “Stubborn”.
Iacoucci, infatti, rinuncia ad interventi solistici e si proietta sulla composizione e sugli elementi dell’arrangiamento, calando in essi il fraseggio e le armonie del jazz. La sua attuale poetica è basata sull’asciugare e sottrarre, concentrandosi su un tocco pianistico (in modalità quasi esclusivamente armonica) che ha ormai metabolizzato e personalizzato tanti “Maestri” (da Erroll Garner a Lennie Tristano). Completano l’organico il contrabbasso fluido e pulsante di Stefano Cantarano e la batteria ora swingin’ ora latin di Ascolese, con l’aggiunta di un quintetto d’archi che viene usato in modo strutturale. Ad esso è spesso affidato il fraseggio più propriamente jazzistico, interamente scritto da Iacoucci che estende quanto a suo tempo ideato per il cameristico Aura Trio (violino, violoncello e pianoforte; “Chamber Jazz Trio” 2011).
Nei brani non ci sono strumenti a fiato; in tal modo è valorizzata ancor di più la bella voce di Paola Massero che conserva nella sua tessitura e dinamica la lezione afroamericana (dallo spiritual al jazz) come una melodiosità/plasticità che rimanda al canto lirico ed è imparentata con la grande canzone europea (soprattutto italiana e francese). Spesso la vocalist si lancia in soli testuali scritti (“Women’s March”, ad esempio) che denotano la sua profonda conoscenza del vocalese di cui, peraltro, è un saggio il veloce, ironico, sferzante “Stubborn” che apre l’album. Il successivo “Venice” muta clima espressivo che si fa malinconico ed abbina il paesaggio della città lagunare a nostalgia e ricordi. “Wind and Fog” (di Ascolese) racconta una sorta di viaggio mistico, con un vento che porta “fino alla luce”. Oltre la testualità - ma intensamente ritmico e carico - è il già citato “Energy” mentre “Liberté” (ancora del batterista) azzarda un ritratto al femminile che è quello della libertà, danzante su una bossa nova; “libertà” che è un concreto auspicio rivolto alle donne oppresse a tutte le latitudini. Celebra i caratteri solari e positivi della musica centro e sudamericana “Caribentropy”, “un dono prezioso dell’anima” per chiunque ami l’espressione sonora. Su questa falsariga si muove il settimo e bozzettistico brano “Starry Night”, dove batteria ed archi si sfidano in un call and response. Sesta ed ultima composizione rappresentano gli episodi più salienti, insieme a “Stubborn”, dell’intero album. “Dreams and Smiles” è dedicato a Gerardo Iacoucci da Paola Massero (“Al mio Magister, ai sogni realizzati, a quelli da realizzare, ai nostri sorrisi…”). La profonda stima e l’affettuosissima amicizia tra i due artisti è raccontata in delicati versi e utilizzando una scansione ternaria che sottolinea l’aspetto di “favola realizzata” della narrazione sonora. La conclusiva “Women’s March” proviene dal progetto “Elle, singulière, pluriElle”, ideato da Giampaolo Ascolese insieme a Marie Reine Levrat e presentato dal gruppo Isoritmo nel 2012: mutua il ritmo dalla celebre “Blues March” di Benny Golson ed ha un testo ispirato e speranzoso che ipotizza un tempo in cui le donne (e l’umanità) possano “vivere solo nell’amore e nella pace”.
Se questi sono i frutti della testardaggine, può essere considerata una virtù.
Luigi Onori